giovedì 23 settembre 2010

La volpe deve arrivare al grappolo d'uva

Tutti conosciamo benissimo la favola della volpe che sogna di raggiungere un grappolo d'uva appeso su un ramo alto e che dopo molti balzi e tentativi falliti va via esclamando "tanto è ancora acerba". Io non mi accontento di questa favola e ne voglio proporre un'altra.
Un giorno una volpe passeggiando per il bosco nota un grappolo d'uva dall'aspetto invitante e muore dalla voglia di poterne assaggiare anche un solo acino. Allora inizia a saltare saltare saltare ma niente, è irraggiungibile. Nel frattempo passò di lì un riccio che vedendo la volpe saltare le chiese:
"Volpe, perchè ti stai dannando per raggiungere quel grappolo?"
La volpe rispose: "L'ho talmente desiderata che non posso andarmene senza averne assaggiato anche un solo acino".
"Ma non ce la farai mai!" - esclamò il riccio - "Fammi salire sulla tua testa così proviamo a prenderlo insieme"
Il riccio salì sulla testa della volpe ed insieme iniziarono a saltare, ma ancora la distanza era elevata per poter raggiugere il grappolo.
Nel frattempo si avvicinò una tartaruga che vedendo i due saltare non potè che chiedere:
"Ma è davvero così buona quest'uva?"
"La più buona che esiste" - rispose la volpe.
Sentite quelle parole alla tartaruga venne l'aquolina in bocca al sol pensiero di poterne avere un pò e decise di aiutare i due nell'impresa di portarla giù.
Erano davvero ad un passo dall'afferrarla ma mancava davvero pochissimo. E ad un certo punto i tre amici sembrano dover mollare questa impresa per quanto potesse dar loro un gran dispiacere.
Vedendo la volpe, il riccio e la tartaruga così abbattuti, un millepiedi che osservò tutta la scena prese coraggio e disse:
"Non vorrete fermarvi giusto ora?"
"Per quanti sforzi potremo fare, non ce la faremo mai" - si difese la volpe - "manca sempre poco".
"A me l'uva non interessa e non sono nè alto e nè forte, però il mio contributo lo voglio dare" affermò il millepiedi.
E così con pazienza e caparbietà si misero uno sopra l'altro e con un balzo pieno di speranza il millepiedi riuscì a tagliare il ramo che teneva il grappolo e come d'incanto l'uva venne giù.
La gioia e la felicità non era soltanto per essere riusciti a gustarsi quell'uva, ma capirono una lezione fondamentale: per quanto un risultato possa sembrare grande o impossibile da raggiungere se si è uniti e ognuno da il proprio contributo tutto è possibile. Cosa sarebbe successo se lo spirito di volontà del riccio, della tartaruga e del millepiedi non fosse sopraggiunto? Sicuramente la povera volpe non sarebbe mai stata felice.

Questa storiella dovrebbe farci riflettere su come da soli non possiamo sconfiggere la malattia ma insieme possiamo far si che un giorno non dobbiamo più piangere i nostri cari ma possiamo liberamente dire "ABBIAMO VINTO!". Nessuno è obbligato a dare una mano a chi sta peggio, ma se tutti quanti ci dovessimo sentire tanti millepiedi anche condividere un link, mandare un sms, spargere la voce, può essere un enorme contributo per la ricerca. Questo pezzo lo dedico a tutte le volpi che sono i volontari che ogni giorno lottano per raggiungere il loro sogno ovvero quello di poter rendere normale la vita a chi da solo non ce la può fare. E soprattutto dimostrano che non bisogna essere per forza dei santi per poter fare un miracolo.
Grazie!