sabato 22 settembre 2012

La prova più dura

C'è stato il tempo del buio. Il tempo in cui tutto appariva cupo, scuro, del tutto deformato rispetto alla realtà, il problema di chi vive nell'ombra è che una volta abituatosi, il buio non fa più paura e diventa la normalità. Tutto ciò che era a bianco diviene nero, tutte le sfumature che ci regala la natura si trasformano in tante graduazioni di grigi. E dopo un pò si riesce anche ad affermare che tutti quei grigi non sono male, che rilassano. Ciò è ancora più evidente quando qualcuno munito di una lampadina ti fa notare che forse è ora di abbandonare quel buio, di tornare a gustarsi tutti i colori e tuttò ciò che la vita ci offre. Ma tu stai bene in quel posto, non ti interessa cambiare, per te il grigio e il nero bastano.
Questa scelta nessuno la capirà, nessuno avrà mai tanta pazienza per spiegarti quanto sia bella la luce a dispetto del buio. Dopo un pò anche la persona più vicina decide che non è giusto lottare per una causa persa. Che nonostante tutto l'amore del mondo, quella persona non può più tornare.

C'è stato il tempo della riflessione. Quel momento in cui anche il più elevato tra i pensatori deve dar conto. E non è un momento qualunque, quando a presentarti il conto è la tua coscienza. Quella voce pulsante che riuscerebbe ad insinuare il dubbio anche nel mare della certezza. E in quel momento tutte le questioni irrisolte vengono a galla. Alcune le riconosci per averle ignorate tu stesso, mentre le altre, quelle che ad un primo sguardo ci appaiono estranee, sono questioni che nel momento che si sono presentate non gli abbiamo dato importanza, e alla fine sono proprio quelle che si rivelano il motivo per cui non si avanza, non si riesce a salire su un livello più alto. Chi riesce a risolvere le questioni irrisolte, ha dalla sua il lume della verità.

L'uomo che ha conosciuto il buio e che si è fermato a riflettere, non è un uomo migliore, ma di sicuro è un uomo vero, pronto a tornare nel mondo della luce e certo di non voler più tornare a calpestare l'oscurità.